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al testo di Franco Bonvini
Cartoline dal lago
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Questo rimane nel taschino ricordi che girano come cartoline di cieli azzurri e di rami fioriti di luccicanze al sole e altre meraviglie d'acqua. Acqua ai ginocchi nella gran fontana in fondo le montagne rosa da scalare il trenino in pietra è giù ad aspettare per un altro viaggio che sembrava mai finire. Una tristezza consolata da fumetti e chewing gum nel gran piazzale delle corriere qualche lacrima all'ultimo abbraccio prima di partire qualche piccolo timore di non tornare. Sì, qualcuna è un po' sfumata e non si vedono sguardi e volti è allora che le ridisegno e le coloro quel che ne esce sono fiabe antiche e poi credo siano vere. Le mura erano ostacoli da superare per arrivare su fino ai giardini delle fate sconosciute e nude sotto i raggi del sole tra ciclamini e rose era bello starle a guardare. Tre colori bastano per farne centomila e colorare la città d'incanto e sopra cieli azzurri e rondinelle tante e arcobaleni dopo i temporali. La prima nudità di bimba nel retro della pescheria dai, che fai, vieni andiamo via lo so qualcuna è vera qualcuna è fantasia potessi almeno rivedere sguardi e volti senza ricorrere alla sua fotografia.